Come e quando è avvenuto l’incontro con la pittura. E’ stata una passione graduale o hai capito subito che poteva essere pare integrante della tua vita?
Ho fatto il mio primo dipinto ad olio, per caso e per curiosità a diciotto anni. Comprai per puro caso un piccolo set di colori, mi cimentai e fu tanto e tale il piacere, l’appagamento, la sfida, intellettuale, ma anche pratica nel realizzare qualcosa di mio, che da allora non ho mai smesso. In breve quell' hobby è diventato una passione dominante e poi quasi un ossessione. Non ho scelto di fare il pittore, ad un certo punto la pittura si è impossessata di me e non ho avuto altra scelta!
Nel primo periodo trai ispirazione da luoghi di impareggiabile bellezza. Napoli resta sempre la tua fonte primaria di ispirazione?
Ho iniziato cercando di dipingere alcuni paesaggi della mia terra. Di fronte ad alcuni scenari, immerso nella natura, provavo un indicibile benessere, una pace dei sensi e dello spirito. Ho cercato, per un certo periodo, di catturare quella sensazione, studiando la pittura, andando a studio da pittori di paesaggio napoletano. Man mano capivo, però, che non erano le forme dei paesaggi a creare quelle sensazioni di pienezza, di armonia, di energia e vita, ma erano la luce ed il colore. La luce solare, se ci pensiamo un attimo, è l’origine stessa della vita sulla nostra terra. La luce del sole ci ha generati, ci mantiene in vita, ed un giorno, molto lontano, ci brucerà inghiottendoci in una supernova. Niente di strano dunque se, infischiandomene di tutte le ricerche particolari intraprese dai miei colleghi artisti contemporanei, che si concentravano su vari aspetti dell’arte, linguaggio, mezzi, materiali, concetti vari, io mi concentravo su la sola cosa che mi è sempre parsa importante e vera, l’origine di tutto, ciò che è al di là degli oggetti e dei concetti particolari e li ha generati tutti, la luce. Man mano la mia ricerca si è dunque naturalmente spostata dallo studio descrittivo del paesaggio e delle scene con figure ambientate in natura, alla pura ricerca sulla luce ed alle sue manifestazioni tramite il colore. Da un impressionismo descrittivo, sono passato ad un impressionismo informale ed espressivo. L’impressionismo però rimane fondamentale: esso, in senso lato, significa che è comunque la luce esterna, il mondo esterno che mi ispira, anche quando il risultato su tela è un gioco apparentemente libero di colori, in realtà quei colori mi sono stati suggeriti dal mondo esterno, che sempre precede ed è a fondamento di ogni nostra fantasia, secondo me.
La tua spatolata non trasmette mai fretta o nervosismo, anche nella modernità sembra cercare atmosfere antiche e serene. E’ solo un’impressione?
Mi sono sempre lasciato ispirare dalla luce esterna e del mondo naturale, ho volutamente trascurato tutto ciò che è moda, soprattutto ho trascurato l’ arte concettuale. Niente è più lontano da me dell’ idea che un opera di pittura debba servire per veicolare concetti intellettuali. La pittura non è illustrazione del pensiero, ma ha la capacità, attraverso la rappresentazione della luce, di sintonizzarsi con le onde più profonde e misteriose del nostro essere. Noi stessi di fatto, come dicevo prima, non siamo altro che un “derivato” della luce solare. Tra tutte le arti, la pittura che ha la capacità di “parlare” della luce, è quella che più si avvicina alla natura profonda di cui, credo, siamo fatti. Ecco perché, ispirandomi al mondo naturale, nelle mie opere vi è qualcosa di classico, perché il classico, in ogni tempo, è stata una ricerca ed un tentare di riprodurre, gli equilibri e le vibrazioni della natura.
Quanto ha contato la tua formazione filosofica nel modo di dipingere?
Per me la pittura è una prosecuzione con mezzi più adeguati della mia ricerca filosofica. Come Marx, quando capì che l’essenza del mondo era l’economia, smise di fare il filosofo e si fece economista, così io, una volta capita che l’ essenza del mondo è materia e luce, e noi stessi ed i nostri pensieri più profondi altro non sono che materia e luce, ecco che mi sono dedicato alla pratica umana che più si avvicina alla materia ed alla luce: la pittura. Materia e luce che poi fanno tutt’uno, come cerco di sottolineare in quasi tutti i miei lavori. La luce non è qualcosa di immateriale che avvolge la materia, non è uno spirito, ma è la materia stessa in determinate conformazioni, e lo spirito stesso, non è un al di là immateriale, ma la materia nella sua più consapevole manifestazione.

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