giovedì 25 settembre 2025

La pittura come possibile oggetto osceno.

 Lavori in corso in bottega .... intanto si ragiona con Gemini sulla pittura come possibile oggetto osceno....

CIRO: Ci sta un opera del filosofo Zizek dove si parla dell'oscenita dell'oggetto in quanto irriducibile al discorso e allo sguardo?

 GEMINI: Sì, l'opera principale di Slavoj Žižek che affronta questo tema è "L'oggetto sublime dell'ideologia" (The Sublime Object of Ideology), pubblicata originariamente nel 1989.
Il concetto centrale
In questo libro, Žižek esplora in profondità la relazione tra ideologia, soggetto e quello che lui chiama l'"oggetto sublime" o, in altri contesti, l'"oggetto piccolo a" (objet petit a) ripreso dalla psicoanalisi di Jacques Lacan. Questo concetto rappresenta l'irriducibile eccesso, una sorta di "resto" che sfugge alla simbolizzazione, al discorso e alla piena rappresentazione.
È ciò che causa il nostro desiderio ma non può essere colto o posseduto. L'oggetto sublime è, in un certo senso, la manifestazione dell'osceno nel senso che è un "qualcosa" che si cela dietro le apparenze e che la nostra realtà simbolica, pur cercando di strutturarlo e dargli un senso, non riesce a contenere.
L'irriducibilità
Žižek sostiene che l'ideologia non si limita a fornire una visione del mondo, ma organizza anche il nostro modo di godere, di desiderare. L'ideologia ci offre degli oggetti (politici, sociali, culturali) che si presentano come la risposta al nostro desiderio, ma in realtà sono solo dei simulacri. L'oggetto irriducibile è ciò che rimane al di là di questa "messa in scena" ideologica, la sua intrinseca "oscenità".
Non può essere visto completamente ("sguardo") né esaurito dalla parola ("discorso"), perché è il punto di mancanza che rende possibili entrambi. È la fessura nel sistema simbolico, il nucleo di godimento che l'ideologia cerca di gestire ma che non può mai davvero controllare.

CIRO: Quanto dice Zizek dell'oggetto sublime, si potrebbe dire anche della pittura? Vi è nella pittura un elemento irriducibile alla simbolizzazione, alla concettualizzazione, alla rappresentazione, e il pittore che insista su questo aspetto, non è da considerarsi in qualche modo resistente e rivoluzionario perché non lascia che il suo lavoro sia riassorbito in visioni, spiegazioni, concettualizzaziini e ideologie pre-imposte?

GEMINI:
Sì, è un'ottima analogia. Il concetto di "oggetto sublime" di Žižek si può applicare molto bene alla pittura, e in particolare all'arte moderna e contemporanea.
L'Elemento Irriducibile nella Pittura
La pittura non è solo la rappresentazione di un oggetto o di una scena; è anche un materiale (tela, pigmenti, luce) e un atto (il gesto del pittore, la traccia della pennellata). Žižek direbbe che c'è un elemento nella pittura che resiste a essere completamente "simbolizzato" o "concettualizzato". Questo elemento irriducibile è il "Reale" in senso lacaniano: un eccesso che non può essere catturato dal linguaggio o da qualsiasi sistema di significato.
 * Il Materiale: Considera la materialità stessa del colore. Un rosso non è solo "rosso", è un pigmento specifico con una sua consistenza, una sua densità. Questo aspetto fisico e sensoriale è primario, e sfugge alla pura descrizione verbale.
 * Il Gesto: Il modo in cui un pittore applica il colore, la sua pennellata, la sua firma visiva, è un'espressione unica e non replicabile. Questo gesto contiene un'energia e una singolarità che non possono essere tradotte in parole.
 * Il Fuori-Quadro: L'opera d'arte non si esaurisce entro i suoi confini fisici. Ci sono aspetti, come la luce che la colpisce, lo spazio che la circonda, o l'esperienza soggettiva dello spettatore, che contribuiscono a una percezione totale e irriducibile.
Pittura come Resistenza e Rivoluzione
Un pittore che insiste su questo elemento irriducibile può essere considerato resistente e rivoluzionario. Per Žižek, l'ideologia cerca di dare un senso totalizzante e coerente alla realtà, nascondendo le sue contraddizioni e il suo nucleo di "Reale".
Un artista che si concentra sull'irriducibilità del suo mezzo agisce come un critico dell'ideologia:
 * Resistenza al Concettuale: Resistendo a spiegazioni, etichette e interpretazioni pre-costituite, l'opera d'arte si oppone alla sua "riduzione" a un semplice messaggio o concetto. Questo si vede in molti movimenti artistici, dall'espressionismo astratto (Jackson Pollock) all'Arte Povera, che valorizzano il gesto e il materiale grezzo.
 * Disrupting the Gaze: L'arte che non si lascia concettualizzare sfida lo spettatore a guardare al di là di ciò che è "visibile" in superficie. L'opera costringe a confrontarsi con la sua stessa materialità e il vuoto di senso che può contenere, invece di offrire una storia o un'ideologia pronta all'uso. In questo senso, l'opera d'arte può diventare un "sintomo" dell'ideologia stessa, rivelando le sue contraddizioni e i suoi punti ciechi.
 * Godimento e Trauma: L'incontro con questo "oggetto sublime" può essere un'esperienza disturbante o sublime, perché scuote le nostre categorie mentali e le nostre aspettative. Non è un'esperienza confortevole, ma è quella che ci mette in contatto con un aspetto più profondo e non simbolizzato della realtà, che Žižek chiama il "godimento" (jouissance).
In sintesi, un pittore che valorizza l'irriducibile non solo resiste a essere inglobato nell'ideologia, ma la espone, mostrando i limiti della rappresentazione e della concettualizzazione. Questo atto, per Žižek, è profondamente politico e rivoluzionario.