Di fronte ad alcune opere d'arte si prova un piacere del riconoscere cose gia' conosciute. E' una delle prime e forse piu' elementari forme di piacere estetico. Ad esempio: il bimbo che riconosce la forma dell'albero o della casa, prova piacere in cio'. Il pescatore che riconosce i tratti del suo villaggio e critica il pittore se questi si è concesso qualche libertà. Ad un livello piu' raffinato, ci gratifica riconoscere stile, maniera, tecniche, citazioni, correnti, autori... E' il piacere del riconoscere nella rappresentazione cio' che e' noto: un piacere che da conferme e rassicura.
Ci sta anche un altro tipo di piacere estetico: mi pongo di fronte a un' opera e anzicche' riconoscere cose gia' note, mi smarrisco, perdo l'orientamento, brancolo nell'ignoto e nel nuovo. Mi lascio sommergere dalla calca delle sensazione e non so riportarle a nulla di definito. Alcuni rifuggono da questa sensazione. Altri la amano. E' la sensazione dell'ignoto, del nuovo, dell'infinito, del "naufragar mi e' dolce in questo mare.".